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Una Giovane Moglie

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luca§93
view post Posted on 18/3/2009, 19:30     +1   -1




Un saluto alla vera M… che mi ha allietato con mail roventi e chattate al limite della pornografia!!!
Ho solo modificato e aggiunto alcuni miei passaggi ma nulla ho tolto dall’originario..

Ciao, mi chiamo Mascha e ho una storia da raccontare su come ho scoperto che le dimensioni fanno la differenza..

Questa storia comincia quando avevo 15 anni. Ero con alcune amiche al bar del paese quando un automobile si ferma nel piazzale davanti a noi e scendono dei tipi. Uno dei miei amici ha riconosciuto l’autista, Giovanni e lo ha chiamato a unirsi a noi. Gli altri ragazzi che lo accompagnavano, erano dei suoi amici e uno di questi era suo fratello Gianni. Mentre abbiamo parlato per conoscerci un po' , ho pensato che Giovanni era molto simpatico.

Una delle mie amiche ci stava visibilmente provando con lui, quindi avevo deciso di farmi da parte anche se ritenevo che era pure bello. Diciamo il più bello della squadra. Dopo un po' abbiamo deciso di andare a fare un giro con la loro macchina. Visto che eravamo in tanti, mi sono seduta davanti con i due fratelli, anche se non stavo molto comoda, perché la ‘Uno’ non era un pulman per poter portare tutti, ma in un modo o nell’altro, siamo riusciti a starci tutti.

In pratica ero in braccio a Gianni e onestamente mi piaceva pure lui, anche se era ritroso e non dialogava molto. Sembrava quasi che lo spaventassi o lo innervosissi. In macchina con la musica a palla, siamo andati al lago e qui ho provato a baciarlo, ma è arrivato suo fratello e lo ha spinto via. Giovanni gli ha detto di lasciarci soli e preso la mia mano mi ha guidato con lui in una passeggiata lontano dal gruppo. Ho scoperto che era in licenza dall'esercito per il fine settimana e prima di rientrare mi ha chiesto che voleva conoscermi meglio. Abbiamo incominciato ad intenderci subito e arrivati vicino allo steccato sopra al fiume, ci siamo baciati.

Eravamo abbracciati così vicini che ho sentito il cazzo muoversi attraverso il tessuto dei nostri pantaloni. Anche io ho avuto una certa "sensibilità nelle parti basse". Ci siamo appoggiati alla balaustra e ha guidato la mia mano sul suo cazzo duro che ho immediatamente accarezzato. Non avevo esperienza alcuna in merito e ci siamo limitati a baciarci e a questo sfregamento con la mano. Tornati dagli altri, siamo ripartiti poco dopo e poi, dopo aver lasciato tutti, mi ha accompagnato con la macchina sotto casa dove ci siamo nuovamente baciati.

Gli ho permesso di toccarmi il seno, mentre io gli toccavo il cazzo. Si è slacciato i jeans e in questo modo ho potuto vedergli il cazzo in erezione. Era tutto bagnato e con la cappella lucida di umori ed era lungo un 14-15 cm e pensavo che fosse enorme. Mentre lui mi toccava le tette ora da sotto al reggi, io gli sfregavo il cazzo come facevo prima. Ha preso un fazzoletto e dopo essersi avvolto la cappella, ha guidato la mia mano nella prima sega della mia vita. Ha goduto subito e in seguito, dopo aver imparato meglio, amavo farglielo. Nel corso dei due anni successivi, abbiamo continuato un rapporto a distanza anche perché il servizio militare lo faceva su al nord e potevamo vederci solo, quando veniva in licenza. Mi ha chiesto di mandargli delle foto sexy in modo che lui potesse prendersi cura masturbandosi a guardarle mentre pensava a me.

Nel tempo gli ho inviato foto sempre più sexi e trasgressive. Mi sono diplomata l’anno in cui lui si è congedato e poco dopo, anche se era senza lavoro, ci siamo sposati. Dopo il primo anno, la nostra vita sessuale ha incominciato ad andare in discesa e una sera mi ha chiesto se avessi mai preso in considerazione di fare l’amore con un altro uomo. Ho pensato che stesse scherzando e offesa, lasciai cadere il discorso. Poi, quando stavamo facendo l'amore, ha iniziato a parlarne e questo lo ha ulteriormente eccitato.
I
n seguito, parlandone altre volte, il discorso lo accendeva e io lo assecondavo per riprendere a vivere fra le lenzuola del letto e non solo lì. Siamo andati avanti così per alcune settimane e un’altra sua stravagante richiesta, è stata quella di vestirmi sexy quando dovevamo uscire. Gradivo le attenzioni che mi dava e mi rassicurava affermando che avevo un corpo da sogno e questo eccitava anche mè. In discoteca mi ha chiesto di provare a eccitare i vari tipi, purchè non fossero i nostri amici. Era eccitante assecondare queste sue stranezze. Casualmente, toccavo le patte dei loro pantaloni o lasciavo che mi si strusciavano sul sedere, mentre ballavamo in pista. Era puro divertimento e mai abbiamo fatto qualcosa di più spinto o che ci avessi pensato. Quando poi parlavamo di quello che avevo fatto o visto ci eccitavamo entrambi e facevamo l’amore. Non sempre si aspettava di arrivare a casa per farlo. Un giorno, mi ha chiesto se desiderassi spingermi di più con qualcuno. Gli ho risposto di no, particolarmente con gli sconosciuti.

Allora mi ha chiesto se desiderassi farlo con suo fratello Gianni. In tutto questo tempo avevo imparato a conoscere suo fratello, ma non ho mai pensato a lui in quel senso. Giovanni allora mi a detto che suo fratello ha il cazzo più grande che lui avesse mai visto. Ha continuato affermando che aveva un cazzo lungo più di 20 cm. Gli ho risposto che poteva essere anche pieno di merda che tanto non me ne fregava niente. Allora mi ha detto se avessi mai notato, quando lui si eccitava, mentre mi guardava le gambe o quando mi sbirciava per guardare sotto alla minigonna e gli ho ribadito che non me ne fregava niente. Mi ha chiesto di indossare per l’indomani sera, una mini, la camicia bianca trasparente senza il reggiseno e senza il perizoma.

Ha aggiunto che mi dimostrerebbe come gli viene duro appena mi vede.

Il giorno seguente, mi sono preparata con più cura. Ho indossato la camicia che mi aveva chiesto senza il reggipetto e guardandomi allo specchio mi sono un po' vergognata per via dell’eccessiva trasparenza. La mini poi, era così corta che nascondeva a malapena le natiche. Posso solo immaginare l’effetto che può fare agli uomini. Guardandomi e pensando al suo cazzone mi sentivo avvampare. Mentre continuavo a osservarmi nello specchio, ho pensato che avevo voglia di toccarmi per calmare un po' il calore che proveniva dal mio inguine. Mentre incominciavo a fantasticare, entra mio marito e fischiando dice che suo fratello come mi vedrà, romperà sicuramente le mutande col suo cazzo. Lo abbracciato stretto per infondermi un po' di coraggio e come ho sentito il suo corpo i miei capezzoli si sono immediatamente induriti.

Lui ha strusciato il cazzo sul mio pube e ho sentito le sue dita scorrere sul sedere per scendere fra le labbra della mia figa. Ha detto che ero già bagnata al solo pensiero del cazzone di suo fratello. Gli ho risposto che non credevo che fosse poi così tanto grande e che poco mi importava. Abbiamo continuato a strusciarci così ancora per alcuni minuti al punto che ero quasi pronta per godere. Quando poco dopo è arrivato mio cognato, il mio corpo ha avuto come un fremito. Non volevo crederci ma ero emozionata ed eccitata fuori ogni misura. Giovanni ha detto che doveva finire un lavoro in garage e che sarebbe tornato per l’ora di cena. Non immaginavo che lui mi avrebbe lasciata sola con suo fratello e non sapevo cosa fare. Gianni si è accomodato sulla poltrona mentre gli ho offerto un bicchiere di vino e mi sono seduta sul divano per fargli compagnia. Era per mè molto difficile prestare attenzione ai suoi discorsi in quanto gli osservavo il prominente pacco e la mia figa la sentivo calda e bagnata. Ho dovuto alzarmi per fare qualcosa altrimenti impazzivo. Mi sono rifugiata fra le mie pentole anche se la cena era già pronta. Gianni si è alzato e avvicinatosi mi dice che mi trova particolarmente bella oggi. Poggia una mano sulla mia spalla e il calore che emana mi sembra che si espanda per tutto il corpo. Mi sono seduta sulla sedia perché le ginocchia non mi reggevano per l’emozione. Vedevo chiaramente il bozzo che si era formato al suo inguine e mai avrei creduto che mi facesse questo effetto. Gli ho chiesto quasi balbettando se quella cosa grande non gli desse fastidio.

Lui mi guarda come sorpreso ma lo rassicuro che suo fratello mi aveva detto delle dimensioni del suo cazzo. Ha riso per stemperare la tensione e io, attaccata nell’orgoglio gli ho risposto che non erano le dimensioni quelle che contano. Gianni allora mi si avvicina di fronte e mi chiedi se non ritenessi il caso di controllare di persona. Si vedeva chiaramente come la grossezza deformava i pantaloni. Dio come era grande e lungo. Sicuramente più di 20 cm. Sentivo chiaramente i miei umori colarmi fra le labbra della figa. La sua domanda di “Vuoi vederlo?” mi ha colto di sorpresa. Non pensavo osasse tanto e in cuor mio, morivo dalla voglia di controllare e vedere. Quando Gianni ha incominciato a slacciarsi la cintura e poi i pantaloni, sentivo la gola secca. La zip è scesa lasciando vedere il bianco delle sue mutande e un calore immenso mi ha invaso tutta. Ha infilato il pollice e abbassatele, il cazzo si è eretto libero davanti alla mia faccia.

Dio come era grande. Il più grosso cazzo che abbia mai visto. Gianni mi ha chiesto se desiderassi toccarlo ma gli ho risposto che non era il caso. Lui ha ribadito che eravamo soli e potevo farlo se lo desideravo, almeno finché non torna Giovanni. Mi ripetevo che non era giusto, che dovevo dirgli di rimetterlo via e che lo stavo guardando già da troppo tempo. Amo Giovanni. Gianni ha detto che dal primo momento che mi ha visto si era innamorato di mè, ma non ha mai interferito nella nostra unione con suo fratello e che se volevo potevo almeno toccarlo per saggiarne la consistenza. Come un’automa, ho allungato la mano e lo stretta attorno al suo cazzo. Il calore mi ha dato come una scossa e il sentirlo pulsare mi ha fatto avvampare.

Lui ha appoggiato una mano alla mia testa e la guidata verso il suo cazzo finchè le mie labbra non hanno incontrato la sua cappella lucida. D’istinto gli ho dato un bacio e poi lentamente ho aperto la mia bocca per far entrare questo magnifico cazzo. Mentre ero intenta a succhiare lui lo faceva andare avanti e indietro come se mi stesse scopando. Il mio compito era relegato a far muovere la lingua e a tenere la mano attorno al suo cazzo. Sentivo che andava sempre più affondo col crescendo della voglia di entrambi. Con mia sorpresa, a levato il suo meraviglioso cazzo dalla bocca e si è inginocchiato fra le mie gambe. Non mi ero accorta che le stessi tenendo aperte e con la figa completamente in vista dato che la minigonna si era sollevata.

Mi ha spinto verso il bordo della sedia e allargate ulteriormente le gambe, ha incominciato a leccare e succhiare il clitoride. Dio, stava facendomi impazzire. Continuavo a dirmi che quello che stavamo facendo era sbagliato anche se tutta me stessa desiderava provare il suo cazzo. Gianni si è sollevato e ha guidato il suo cazzo verso la mia piccola figa. Ho sentito chiaramente la sua calda cappella appoggiarsi fra le mie labbra e incominciare a spingere lentamente. Ho incominciato a respirare quando si è fermato dopo che la sua cappella era riuscita a entrare tutta in mè. Si è sistemato meglio e presa per i fianchi ha spinto il suo cazzo in avanti. Ho urlato come se avessi sentito rompersi qualcosa ma il calore che si diffondeva mi lasciava stordita.

Ha spinto un’altra volta e mi ha colpito in fondo alla mia figa facendomi gemere nuovamente. Mi sentivo completamente piena e dilatata all’inverosimile. Abbiamo incominciato a scopare per un periodo indefinito in quanto il cervello aveva smesso di funzionare. Ho continuato a godere come una pazza mentre lui instancabile continuava a scoparmi. Quando ho sentito il suo sperma caldo riempirmi l’utero, ho goduto all’inverosimile. La mia anima si è levata in cielo con un urlo incontrollato. Quando si è levato ho sentito chiaramente l’ennesimo orgasmo prendermi. Ero abbandonata senza forze sulla sedia presa tutta da tremolii di piacere. Gli ho afferrato la mano e lo tirato a mè per incominciare a ripulirgli il cazzo dai miei umori e dai residui del suo sperma. Ogni tanto tremavo ancora tutta scossa com’ero dagli orgasmi che continuavano a venirmi. Si è scostato e ora il cazzo non più completamente eretto, teneva una lunghezza e consistenza incredibile. Avevo ancora le cosce spalancate con lo sperma e i miei umori che mi uscivano e colavano sulla sedia.

La camicia completamente aperta e i capezzoli duri. Volevo che questo momento non terminasse mai anche se dovevo ricompormi prima che arrivasse Giovanni. Solo ora mi sono accorta che lui era li che ci osservava e chiede a suo fratello cosa avesse gradito di più di mè. Lui gli risponde che uso la bocca in modo magnifico. Non potevo credere che lui era così tranquillo e mai avrei potuto credere quando gli disse che ogni qual volta che io lo avrei gradito, lui poteva venire a trovarmi. Era chiara l’allusione a cui accennava. Senza attendere una mia risposta Gianni prende la mia mano e la mette sul suo cazzo ancora mezzo duro. Incomincio quasi automaticamente a segarlo.

Giovanni mi chiede se avessi gradito l’aperitivo di suo fratello e annuisco perché non so cosa rispondere. Lui si avvicina a noi e solo ora mi accorgo che ha il suo cazzo fuori dai pantaloni. Prende la mia testa e l’avvicina a sé. Chiaramente vuole che lo spompino e presto fatto apro la bocca e lo ingoio praticamente tutto. Percepisco inequivocabilmente la differenza di dimensione fra i due e chiaramente lui deve aver appena goduto perché il suo gusto di sperma è inconfondibile.

Il solo scrivere questi ricordi, mi prende un’emozione forte, al punto che ho dovuto più volte masturbarmi. Ora sono più di 5 anni che prendo cure da entrambi i miei ‘mariti’. Continuiamo a uscire a giocare e vestendomi sexi, solo che ora sono in due i miei accompagnatori e li devo soddisfare poi entrambi.

Ultimamente, Giovanni, mio marito, ha un’altra fantasia. Vedermi scopare con un’altra donna. Mi suona molto interessante. Vi farò sapere se questa è un'altra fantasia o andremo più lontano...
 
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