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Vita mia cap. 1

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view post Posted on 1/6/2010, 00:15     +1   -1




Sono l'ultima di 4 figli e sono l'unica donna, tutti gli altri sono maschi. C'è Paolo che ha appena un anno più di me, Francesco che ne ha 4 di più e Angelo che ha 5 anni in più. Per ovvi motivi anagrafici ero molto unita con Paolo con cui facevamo marachelle a non finire. Mentre gli altri 2 erano un po’ per fatti loro. Naturale che fin da quasi ho preso coscienza delle cose della vita mi sono incuriosita sulle differenze anatomiche con i miei fratelli che ogni tanto mi capitava di vedere mezzi nudi.
Diciamo che l'episodio che forse ha acceso la mia curiosità è stato quello in cui un giorno per la fretta di entrare in bagno (puntualmente occupato ad oltranza dai mie fratelli!) mi capitò di aprire la porta (che severamente ci era proibito di chiudere a chiave) e mi si presenta una scena che in quel momento non riuscii a spiegarmi. Ovvero mio fratello Angelo seduto sulla tazza senza nulla a dosso, cioè del tutto nudo, che impugnava il suo cazzo mentre per terra notai una rivista. Non me ne scappai subito perchè la curiosità di capire cosa fosse quella specie di messa in scena confesso mi paralizzò. Ma fu lui dopo qualche secondo ed, impugnando ancora il suo cazzo, mi urlò dietro e me ne fece scappare via come chissà che delitto avessi compiuto.
Quel poco che gli vidi in mezzo alle sue gambe mi fece molto pensare in quanto Angelo che aveva tra i 14 ed i 15 anni presentava una certa peluria sul pube e un pisello che per quanto non riuscì a vedere bene doveva essere grande abbastanza da permettergli di impugnarlo mentre la sua testolina faceva capolino sopra la sua mano. Mi colpi perchè le volte che avevo intravisto Paolo nudo di certo non mostrava una situazione simile.
E poi confesso che fui molto incuriosita da quel giornale che stava a terra tra i suoi piedi che pensai c'entrasse con quella sua situazione.
Io del tutto ingenua non lo ero o meglio sapevo che mi accadeva una cosa strana se strusciavo la passerina sugli indumenti andando avanti o indietro con le ginocchia messe sul pavimento. Oppure mettendo un pupazzo tra le gambe e strusciando, sempre con gli indumenti a dosso, il mio pube su di esso. Fu questo che mi fece pensare che mio fratello forse faceva lo stesso ma essendo più grande lo faceva in maniera diversa. Sapevo anche che era una cosa da non fare davanti ai miei perchè qualche volta mia madre mi aveva ripreso.
La cosa la raccontai a Paolo volendo sapere se lui ne sapeva niente e sopratutto se aveva pure lui visto quel giornale. Adv
Lui mi dice che è normale che Angelo e Francesco spesso lo fanno come anche alcuni suoi amici e che in pratica l'avevo beccato a farsi una sega. Del giornale poi mi disse che una volta Francesco glielo fece vedere e in esso vi erano foto di ragazze ed uomini nudi intenti a scopare. Poi fu più dettagliato e mi spiegò che quelle foto ritraevano sopratutto i piselli e le farfalle dei protagonisti e situazioni da grandi in cui i ragazzi mettevano i loro piselli dentro le farfalle delle ragazze o anche in bocca. Ovviamente mi fece promettere che tutto ciò che mi aveva detto doveva essere un segreto in quanto se lo venivano a sapere i grandi erano casini per tutti e se lo sapevano i nostri fratelli non gli avrebbero più permesso di guardare quei giornali.
Sta di fatto che queste novità avevano non poco infervorato la mia fantasia e mi capitò alcune notti di sognare mio fratello che si faceva una sega avendo capito da Paolo come funzionasse quella strana pratica di piacere che tanto accomunavo alla mia. Infatti sempre più spesso di notte mi ritrovavo tra le cosce il mio snoopy che col suo nasone mi stimolava, come se animato di vita proprio, la mia fessurina birichina. Io ho sempre provato l'orgasmo fin da quando ricordo che mi stimolavo in mezzo alle gambe, quello che non riuscivo a fare anche se ci avevo provato era di mettermi il dito dentro la fessurina o solo la zona tra le labbra della vagina: mi dava noia, una sgradevole sensazione.
Seppi pure che i miei fratelli le riviste le tenevano nascoste nella loro stanza (io e Paolo dormivamo nella stessa stanza e loro in un altra) e quando potevo facevo di tutto per andare in cerca. Non le ho mai trovate da sola e rosicavo ogni volta che Paolo se ne veniva e mi descriveva qualche nuova scena che insieme ai fratelli aveva visto nelle riviste.
La mia vita però era piena di altre cose e queste curiosità sul sesso occupavano solo una piccola parte del mio tempo ma stavo notando che più passava il tempo più ne ero attratta. Sempre più spesso facevo in modo di entrare in bagno quando sapevo c'era qualcuno di loro e varie volte mi capitava di sorprenderli mentre si facevano la sega. C'era poi un rito che avevo con Angelo che si faceva la doccia il sabato sera ovvero quello di entrare dentro quando aveva finito e beccarlo mezzo nudo. E' stato in una di quelle occasioni che gli ho visto bene il cazzo così diverso da quello di Paolo. La cosa che mi stava incuriosendo ancora di più e che Angelo ormai non faceva più storie se entravo mentre era mezzo nudo e se per lo più gli avevo visto il pisello moscio e penzolante iniziò a capitare, sempre più spesso, che si faceva trovare in accappatoio aperto davanti e col cazzo dritto e che cazzo!
La trasformazione di quel affare da piccolo e penzolante a grande che puntava verso l'alto o giù di li fu argomento di tante godute da parte mia.
Sempre la curiosità mi portò un pomeriggio a parlare con Paolo di questa cosa per farmi spiegare come era possibile. Gli dissi, mentendo, che un paio di volte mi era capitato di notare questo fatto e che non capivo perchè una volta era piccolo e la volta successiva era grande. Mi disse che era normale che quando vedi i giornali con quelle foto il pisello cresce e si fa grande e che i nostri fratelli già avevano fatto lo sviluppo e c'è l'avevano grande in particolare Angelo.
Poi aggiunse che anche a lui capitava sebbene non si faceva grande come i loro. Volevo chiedergli tanto di farmi vedere il suo pisello come diventava grande ma tra me pensai che ci volevano sempre gli introvabili giornali e stetti zitta. Poi lui mi disse una cosa che li per li non capii e cioè se mi facevo i ditalini. Non capii cosa intendesse e quando gli chiesi di cosa si trattasse premise che era una cosa che gli aveva chiesto Angelo. Io continuai a non capire e lui mi spiegò che i giornali spesso li vedevano in cantina e che da un po’ anche Angelo sapeva che lui li guardava per cui un giorno insieme a Francesco e 2 suoi amici andarono tutti insieme a guardarli e mentre lo facevano Angelo gli domandò se imi aveva mai visto mentre mi toccavo con le dita la micina e quello era il ditalino.
Questa cosa mi sconvolse e mi rallegrò perchè in qualche maniera il mio fratello maggiore che in genere mi parlava solo per sgridarmi o ordinarmi di portagli quella cosa piuttosto che l'altra era interessato a me. In cuor mio sapevo che di queste cose nessuno doveva mai saper niente perchè interiormente sapevo che erano sbagliate e che tra fratelli non si dovevano fare.
La storia del ditalino mi fece riflettere perchè sebbene la collegai subito a quello che facevo con snoopy o col cuscino io proprio non riuscivo a toccarmi la passerina con le dita. Un pomeriggio stavo da mia cugina Angela che aveva all'incirca l'età di Francesco era una tipa tosta un po spregiudicata direi oggi alla luce della mia esperienza di vita e della mia età, vestiva già in maniera sui generis ed era in perenne contrasto con i suoi. Ero molto legata a lei in quanto la mia unica cugina e poi aveva un certo ascendente su di me. L'anno precedente notai anche degli atteggiamenti tipo fidanzatini tra lei ed Angelo ma la cosa non mi disturbava più di tanto. Sta di fatto che quel pomeriggio lei mi stava dicendo del suo fidanzato un ragazzo più grande e di quanto fosse bello quando lui la toccava. Mimandomi tutte le cose che facevano compreso il bacio con la lingua che onestamente trovai alquanto disgustoso... non immaginavo proprio che poi non solo avrei baciato decine di ragazzi nella mia vita ma avrei poi messo in bocca loro parti intime che neanche me lo sognavo. Sta di fatto che lei ad un certo punto si mise una mano sulla gonna all'altezza del pube e muoveva le dita all'altezza della passera. Mi disse che le piaceva un sacco quando glielo faceva il fidanzato e che quando tornava a casa le mutandine erano impiastricciate di un liquido biancastro. La differenza di età era notevole per quel periodo ed io potevo solo intendere che lei provava la stessa cosa che io provavo quando facevo i mie giochetti col pupazzo. Capii pure che quello che mi aveva appena mimato era una cosa molto prossima al ditalino di cui mi avevo parlato Paolo solo che a lei glielo faceva il fidanzato. Le dissi a quel punto, con aria da sapientona, che il fidanzato le faceva un ditalino. Lei rimase sbigottita che io sapessi di ciò e mi disse che da quando il suo fidanzato la toccava così a volte gli provocava le stesse sensazioni che riusciva a provocarsi da sola quando pensava a lui o ad altri ragazzi mentre si toccava con le dita. A quel punto le dissi che ne avevo solo sentito parlare ma che in realtà non sapevo bene cosa fosse il ditalino. Fu lei allora a chiedermi se mi toccavo li quando vedevo un film con scene amorose o pensando a qualche ragazzo. Non le dissi niente dei mie fratelli però le confessai che facevo una cosa molto simile ma in maniera diversa. Lei disse che non l'aveva mai fatto così ma aveva usato sempre la mano ed io le spiegai che usando la mano proprio non ci riuscivo. Fece una cosa incredibile allora ma del tutto ingenua almeno fino ad un certo punto. Si tolse gli slip e si mise sul letto e mi disse che mi faceva vedere come faceva lei. Si alzò la gonna fino alla pancia con le gambe tirate sul letto e le gambe aperte e si incominciò a toccare. Anche mia cugina come mio fratello aveva tanti peli sul pube e mi senti un po’ in imbarazzo quando mi disse di mettersi di fronte a lei nella stessa posizione mostrandogli la passera. Mi disse che così potevo imparare guardando come faceva lei. Furono minuti incredibili perchè effettivamente guardando la su amano chiusa a conchiglia sulla fessura che ritmicamente muoveva potei notare come in realtà non dovevo penetrarmi con le dita come pensavo. Lei mi disse di guardare bene come muoveva le dita e dove muoverle. Solo dopo qualche tempo realizzai che la cara cuginetta si era eccitata e si stava realmente tirando un ditalino davanti a me. Potei notare pure quella sostanza biancastra che le usciva dalla fessura che e le sue smorfie di compiacimento durante quella pratica. Mi disse più volte di provare, così mi misi a fare la stessa cosa ma all'inizio non riuscivo, fino a quando non inizia a pensare al cazzo di mio fratello ed a tutte le cose dei giornaletti che mi aveva detto Poalo e mi sentì incendiare in mezzo alle gambe proprio mentre premevo le dita sulla fessura. Fummo interdetti dall'arrivo dei suoi per cui subito a rivestirci e me tornai a casa con l'unica intenzione di provare da sola in tranquillità quello che avevo iniziato da mia cugina. Mi misi nella stessa posizione in cui era da mia cugina e ripresi a premere con la mano sulla mia fighetta nuda sempre pensando ai mie fratelli nudi e dopo un po’ arrivò la stessa scossa che provavo con lo snoopy solo che era come amplificata tremai per alcuni minuti ed ero tutta accaldata col fuoco in mezzo alle gambe.
Questa scoperta diventò un rito che ripetevo sempre più spesso e così inizia ad esplorare sempre di più il mio corpo alla ricerca di questo strano piacere che in qualche modo consideravo peccaminoso. In tutto ciò le mie spiate ai fratelli aumentarono sempre più....
 
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