| continuo di Anal Sister - parte 1
Quello che gli capitava diventò un gioco e naturalmente mi disse pure il motivo dei suoi attacchi di "pazzia".
Finchè stressata, dato che sentiva prurito tre o quattro volte al giorno, cominciò a non nascondersi più davanti a me, e se eravamo seduti sulla sdraio in giardino a prendere il sole, alzava le chiappe e si grattava tranquillamente.
Naturalmente aveva prurito anche di notte, lo sò perchè quell'estate per consolarsi nel malessere si infilava nel mio letto a godersi le coccole che gli facevo.
Se non si infila più nel mio letto è perchè adesso è anche presente il fattore malizia, il pensiero che i nostri genitori potessero arrivare a pensare ciò che noi non volevamo sapessero.
Il pudore tra me e lei è stato sempre altissimo, ed al contrario di come voi potreste pensare prima di allora l'avrò vista nuda di sfuggita una decina di volte.
Di solito dormiva con me solo quando non aveva le sue cose, perchè diversamente stava più comoda nel suo letto e quella sera non le aveva.
Andò in bagno a farsi una doccia, che per mio dispiacere (che stavo guardando un bel close-up di una figa su un sito di porn teenager) durò pochissimo, infilò il pigiama e venne in camera mia.
Si piazzò subito sotto le lenzuola e io dopo pochi minuti la raggiunsi.
Il sonno arrivò subito per entrambi, tormentato dal caldo, e lei saltò per il prurito una volta, poi due, infilando incurante la mano negli slip, mentre io ero dietro di lei e sentivo il dorso della sua mano sbattere all'altezza del mio sedere in quel piccolo letto ad una piazza.
Mi girai e sentii la voce di Katia, esausta, che comiciò a dire cose assurde:
Lei -Mi gratti?-
Io -Ma che dici!-
Lei -Dai, che fà-
Io -Makkè sei matta!-
Lei -Sei mio fratello, no?-
Io -Evabè, che significa che ti devo toccare per forza-
Lei -Sono stanca di grattarmi-
Io -Vai dalla mamma e fatti mettere la crema-
Lei -Ogni volta con la crema mi peggiora...-
Io -E che ci posso fare?-
Lei -Ti devo supplicare?-
Io -No, non se ne parla-
Silenzio... Lei ebbe altri quattro sussulti nell'arco di un paio d'ore.
Poi Katia disse sussurrando - Perfavore...-
A quel punto un pò impietosito, infilai velocemente la mano nelle sue mutande e guardando la spalliera del letto un pò frustrato dalla situazione, arrivai col dito al suo ano...
Lei -Senti com'è largo?-
Io -Si-
Lei -Il prurito posso grattarmelo, è solo che sei l'unica persona a saperlo adesso dopo mamma-
Mentre tenevo il dito fermo lì, su Adv
quell'orefizio che nonostante fosse chiuso a causa della posizione fetale della ragazza si sentiva quanto fosse esteso non sapendo se eccitarmi o prendere una boccata d'aria e rilassarmi dissi: - Perchè hai voluto dirmelo così? -
Lei -Perchè non posso dirlo alle mie amiche e volevo confidarlo a qualcuno, se te l'avessi detto a voce sarebbe sembrata una stupidaggine-
Io -Adesso che devo fare?-
Lei -Gratta! Non hai messo la mano lì per questo-
Imbarazzato all'inverosimile cominciai a muovere il dito sù e giù, in tondo e leggermente in profondità, sentendola mugolare di soddisfazione alla grattata.
L'uccello era già gonfio da un pezzo.
Katia mi afferrò il polso e spinse la punta del dito dentro: -Lì lì. Gratta lì, anche più in fondo-
Io -Stiamo esagerando, dai basta-
Lei -Ma che esagerando, zitto e gratta-
Io -Sono stufo adesso...-
Stavo appena tirando fuori il dito che mi anticipò di un nanosecondo, spingendo il sedere di scatto indietro per farsi grattare meglio urtando così il mio pene inturgidito.
Lì non capii più niente, infilai il dito ancora più in profondità, con l'altra mano mi masturbai velocemente venendo copiosamente tra le lenzuola.
continua.....
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