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Educazione sessuale in famiglia

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view post Posted on 1/6/2010, 00:09     +1   -1




Ho scritto questo racconto sulla base da quanto raccontatomi da una lettrice. Se altre letrici vogliono raccontarmi le loro fantasie o avventure per darmi lo spunto per altri racconti scrivano a [email protected]

Mi chiamo Daria, sono una ragazza di 19 anni, mora, piccolina, piuttosto magra ma piacente, studio all’università di Bologna e non ho un ragazzo.
Non lo cerco perché trovo un pieno appagamento nell’ambito della mia famiglia che mi ha fornito un’educazione sessuale molto aperta.
Aperta nel senso letterale del termine, perché è stato mio padre, con l’aiuto di mia madre ad aprirmi prima la figa e poi il culetto, a farmi assaggiare la sua sborra e mia madre mi ha fatto leccare la sua figa, bevuto i miei succhi e fatto bere i suoi.
Tutto iniziò quando avevo 13 anni e da un po’ di tempo mi accorgevo che mio padre lasciava aperta la porta del bagno quando andava a pisciare, o quando faceva la doccia ed usciva nudo.
La cosa mi incuriosiva e ben presto mi vennero delle strane fantasie che mi portarono a toccarmi di notte il clitoride e raggiungere l’orgasmo pensando al suo uccello.
Un pomeriggio passando nel corridoio vidi mio padre in bagno nudo, era appena uscito dalla doccia e si teneva il cazzo in mano e se lo menava pian piano. Il suo membro era ancora in stato di ripo so, ma pian piano cominciava ad indurirsi.
Mi fermai davanti alla porta, sicura che non mi vedesse e infilai una mano sotto la gonna, era estate e non portavo le calze.e la mia mano si insinuò sotto le mutandine e cominciò ad accarezzare la fighetta
- Ma guarda questa porcella che si tocca guardando il cazzo di suo padre -. La voce di mia madre mi fece trasalire, non mi ero accorta che si era avvicinata con uno strano sorriso, mi prese per un bracio e mi fece entrare in bagno. Mio padre che si era accorto che lo spiavo, mi fece avvicinare e mi diede il suo cazzo in mano.
- Non avere paura Daria, vedrai che quello che ti farò fare ti piacerà, tua madre è una vera esperta in questo e presto lo diventerai anche tu -
Mi prese la mano e iniziò a farsi fare una sega; il suo membro era ormai durissimo e sentivo la mia fighetta completamente bagnata. Mia madre pose una sua mano sulla mia e insieme continuammo a menare il cazzo di mio padre sino a quando sborrò e a quel punto le mani mie e di mia madre si riempirono dellsuo seme. Mia madre si portò le dita alla bocca e mi disse - Adv
Senti com’è buono, assaggia la sborra di papà e se ti piacerà te la farà bere tutti i giorni.
Il giorno dopo mia madre mi prese da parte e mi disse che avrei dovuto prenderlo in bocca la volta dopo. Un paio di giorni dopo, mentre ero a letto mia madre mi invitò ad andare nella loro camera. Mi fece mettere nuda, poi prese in mano il cazzo di mio padre, mi insegnò i preliminari di un pompino (slinguare la cappella, picchiettare con la lingua il filetto, dare una bella slinguata al taglio del cazzo) e poi a prenderlo in bocca.
Cominciammo a leccarlo a turno, il membro si ingrossava sempre di più e la mano di mio padre mi titillava i capezzoli, mentre mia madre m i nfilava un dito nel buchetto
- Vedo che stai diventando proprio brava come tua madre, una vera pompinara, me lo prende in bocca tutti i giorni, anche più volte al giorno e d’ora in avanti anche tu potrai farlo se lo vorrai.
La cosa non mi dispiaceva affatto, il sapore era un po’ acre, ma mi piaceva, inoltre le mani dei miei genitore sul mio corpo mi davano una sensazione incredibile di piacere.
Continuammo a lecaree a succhiare, ma al momento di venire mio padre mi afferrò per i capelli, mi tenne ferma il capo mentre un fiotto di sborra mi riempiva la bocca e mi costrinse ad ingoiare tutto. Un po’ del suo seme rimase sulle mie labbra e mia madre si affrettò a leccarlo, poi mi infilò la sua lingua in bocca e mi slinguò a lungo, mentre io rispondevo al suo bacio saffico.
Da quel giorno tutta la settimana quando mio pade rientrava dal lavoro mi chiedeva se avevo voglia di bere la sua, sborra e chiaramente la cosa a me piaceva e da sola o con la mamma gli svuotavo i coglioni.
Mia madre mi impose di togliermi le mutandine quando arrivava lui, di modo che se avesse voluto avrebbe potuto accarezzarmi la passerina mentre gli succhiavo il cazzo.
Poi, per la terza volta(mi vennero le mestruazioni emia madre mi spiegò che, una volta finite, avrei dovuto scopare con mio padre, farmi sverginare da lui.
Io avevo un pò paura, tanto che il mattino di sabato il ciclo era finito ma io dissi a mia madre che avevo ancora qualche perdita. Lei controllò, mi diede uno schiaffo perchè avevo mentito e chiamò mio padre. Andammo in camera, venne anche mia madre e mi consigliò di stare tranquilla, di aprire bene le gambe che era una cosa naturale. Io però ero rigida e non riusciva a lasciarmi andare.
- Vedrai che proverai un po’ di dolore ma poi ti piacerà e vorrai farlo tutti i giorni - mi disse mio padre.
Un'altra sberla e a fronte delle mie rimostranze (e se resto incinta?) mi spiegò che i primi giorni dopo il ciclo, così come gli ultimi precedenti il ciclo successivo si è infertili. Mio padre mi leccò abbondantemente la fighetta, io presi in bocca un pò il cazzo, anche mia madre lo prese in bocca e lo bagnò con la saliva, poi lui mi penetrò. Accusai un bruciore forte, mio padre diede quattro colpi e poi uscì per permettere che il bruciore si attenuasse. Dopo un pò rientrò, mi chiavò e io raggiunsi l'orgasmo poco prima che lui sborrasse. Mia madre poi mi accompagnò in bagno e mi aiutò a lavarmi ponendo l'accento sul fatto che ero diventata donna. La fighetta mi bruciava ancora un pò ma ero felice perchè avevo fatto la prima scopata e mi era piaciuta. Avevo provato l'orgasmo vaginale dopo quelli clitoridei che mi procuravo coi ditalini. E avevo capito quante esagerazioni c'erano nella fuoriuscita di sangue, che mia madre mi aveva asciugato con un fazzolettino dopo la deflorazione e prima che mio padre mi penetrasse nuovamente, quando si rompe l'imene.
La sera dopo quando mio padre rientrò, non mi trovò sulla porta ad aspettarlo e non vide nemmeno mia madre; cominciò a cercarci in cucina e poi nella mia stanza, ma quando aprì la porta della camera da letto ci vide tutte e due nude sul letto, con la cosce spalancate mentre ci toccavamo a vicenda.
- Ecco le tue troie pronte a farsi scopare, da chi vuoi cominciare per prima?
- Prima voglio che le mie troie si slinguino bene in bocca e poi facciano un bel 69 mentre io mi faccio indurire il cazzo -
La lingua di mia madre si insinuò subito fra le mie labbra, aprii la bocca e risposi al bacio, mentre mio padre si spogliava. Ci baciammo a lungo, aspirandoci le lingue e insinuandole profondamente nelle bocche, poi mia madre si mise sotto di me, mi fece girare e nella posizione di 69 iniziò a leccarmi la figa.
– Fai come me, lecca il clitoride, poi fai entrare la punta della lingua nella figa, lecca, succhia, mordimi -
Dimostrai di essere un brava allieva, in breve sentii mia madre mugolare di piacere e raggiunse l’orgasmo. Riempiendomi la bocca col suo nettare, ma mentre stavo per venire anch’io sentii una pressione sulla mia fighetta e la cappella di mio padre entrò con facilità in quel buco bagnato.
- Aspetta a venire - mi disse - fatti scopare alla pecorina, poi veniamo insieme -.
I colpi di mio padre si fecero subito rapidi, evidentemente la nostra lesbicata lo aveva eccitato troppo; sentii il suo cazzo irrigidirsi e al momento di sborrare si tolse per far colare la sua sborra sulla lingua di mia madre, che era rimasta sotto di me, leccando i testicoli di mio padre mentre mi scopava.
Quello fu l’inizio delle scopate in tre il più delle volte mio padre mi scopava da sola, ma quando voleva qualche cosa di speciale ci faceva mettere nude sul lettone, e dopo la solita lesbicata ci scopava a turno.
Un paio di anni dopo mio padre dovette assentarsi per circa un mese da casa per lavoro, la voglia mia e di mia madre del suo cazzo si faceva sempre più forte, non ci bastava più leccarci e masturbarci con le dita, le banane, le carote o candele, tutto quello che poteva entrare lo mettevamo nelle nostre fighe.
Un giorno mia madre tornò a casa con un voluminoso pacchetto, e mi disse che era andata al sexy shop per procurarsi l’occorrente per soddisfarci. Dal pacchetto uscirono un paio di vibratori di diverse dimensioni, uno con due teste e uno strap on.
Inutile dire che ci precipitammo in camera da letto, ci spogliammo in un attimo e iniziammo a masturbarci con un vibratore per uno, poi passammo a quello doppio, inserito profondamente nelle due fighe che si strusciavano una contro l’altra. Poi mai madre indossò lo strap on, mi fece mettere alla pecorina e mi scopò sino a farmi godere sotto i suoi colpi, poi se lo sfilò e me lo fece indossare. – Aspetta, voglio fare un nuovo gioco -. Si mise alla pecorina, si infilò il vibratore più grosso nella figa, lo accese alla massima velocità poi mi ordinò:
- Daria inculami mentre io mi masturbo -.
Non me lo feci ripetere, infilai lo strap on nel suo buco del culo, dilatato dalle continue inculate di mio padre e mi misi a pomparla come una vera troia. Raggiunse in breve l’orgasmo e io le chiesi di incularmi a sua volta, ma lei si rifiutò Il tuo culetto è ancora vergine, sarà papà il primo che lo romperà con il suo cazzo
Quando mio padre rientrò dal viaggio fu molto felice di vedere i nostri nuovi giocattoli e volle che li provassimo davanti a lui, prima di scoparci entrambe, venendo però dentro mia mamma.
Un sabato sera uscimmo per andare a mangiare la pizza e bevemmo parecchia birra, al ritorno a casa vidi i miei parlottare, poi mi invitarono ad andare in camera con loro. - E’ arrivato il momento di romperti anche il culetto, ti va?-
- Certamente papi, cosa devo fare? -
- Spogliati e succhiami l’uccello, mamma ci penserà a prepararti -. Quando fummo tutti e tre nudi, mio padre si sdraio sul letto e mi misi sopra di lui prendendogli il membro in bocca per farlo indurire, mentre mia madre dietro di me leccava il mio buchetto, introduceva, un dito, poi lo toglieva, riprendeva a leccare, poi due dita, infine tre.
Quando il cazzo di mio padre fu duro come il marmo, mi fece mettere davanti a lui alla pecorina, appoggiò la cappella al mio buchetto e cominciò a spingere.
- Fermati, mi fa troppo male -. Ma fu irremovibile, continuò a penetrarmi, poi con un colpo seccò penetrò sino in fondo. Si fermò un attimo, poi iniziò a pomparmi, mentre mia madre mi baciava in bocca per non farmi urlare.
Pian piano il dolore si attenuò e cominciai a provare piacere, poi mio padre uscì, infilò il cazzo nella fighetta e mi fece godere. Quando fui placata fece girare mia madre e inculò anche lei, venendole dentro il culo.
Da allora tutte le volte che ci scopa termina con l’inculata e ci riempie il culo con la sua sborra.
 
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