| Come detto nel precedente episodio, il patto che padre e figlia avevano siglato trovò un immediato seguito: motorino acquistato al mattino e letto alla sera. Infatti Dario aspettò che la moglie dormisse e raggiunse la stanza di Stella. La ragazza lo accolse con un ampio e provocante sorriso dicendo
- Ti aspettavo, ero certa che saresti passato a riscuotere la tangente.
Il padre le mostrò il cazzo già impennato e rispose
- non vedo l’ora di riprendere il discorso, è tutto il giorno che penso al tuo stupendo corpo.
- e già – rispose lei sarcastica – ti piace la carne giovane brutto porco!
Stella era adagiata sul letto, lui le tolse il lenzuolo di dosso e si abbassò le mutande invitandola a prenderglielo in bocca. Si godeva il lavoretto orale che la figlia gli stava regalando standosene in piedi, poi si staccò e mise la testa tra le sue gambe leccandole la figa. Dopo averla portato ad un primo orgasmo le disse
- Adesso girati che ti preparo il buchino, questa notte voglio profanare il tuo bel culetto.
La figlia eseguì e si mise a pancia in giù con il cuscino sotto il ventre, e il padre cominciò a leccare con dovizia lo sfintere. Lo lubrificò per bene con saliva senza tralasciare di infilarci dentro ogni tanto le dita per dilatarlo a dovere. Quando ritenne che il buco era pronto per l’uso, si posizionò su di lei e centimetro dopo centimetro fece entrare tutto il cazzo fino alla base. Dario sodomizzava sua figlia ricoprendola di apprezzamenti e frasi oscene
- Che bel culetto che ha la mia puttanella. ti piace prenderlo nel culo, vero troia? ohhh che meraviglia starci dentro… toh, prenditi tutto il cazzo, prendi il cazzo di tuo padre che ti incula come una vacca!
Il tono usato dal padre non faceva altro che eccitare ulteriormente Stella che godeva in un susseguirsi di orgasmi. Anche perché l’esperto padre/amante men tre la sodomizzava le stuzzicava sapientemente la fica. Alla fine l’uomo sborrò copiosamente nel culo di sua figlia, ma non si sentiva ancora appagato. Si rituffò tra le sue gambe a leccarle la fighetta e la giovane lo ripagava succhiandogli il cazzo. Dario le montò e la fece ancora godere, ma quando sentì il secondo orgasmo che arrivava prepotente, si sfilò e glielo mise in bocca facendo bere alla figlia la sua sborra.
Il copione si ripeteva puntuale tutte le sere: Dario aspettava che la moglie dormisse e si andava a godere sua figlia. Ma quando la corda si tira troppo, prima o poi si spezza, e accadde l’inevitabile. Marisa, la moglie di Dario, una notte si svegliò e non trovò il marito nel letto. Vedendo che il tempo passava e non
tornava, si alzò e andò a cercarlo. Non lo trovò, ma i bisbiglii e i sussurri provenienti dalla stanza di Stella la spinsero a constatare cosa stesse accadendo, aprì la porta e trovo il marito che stava fottendo la figlia. Li guardò incredula ed esclamò
- ecco perché i tuoi appetiti sessuali ultimamente sono spariti!
Stella prontamente si alzò dal letto e andò verso sua madre, la prese per mano e la baciò sulla guancia. La donna non reagiva e Stella la guidò verso il letto dicendo
- Dai mamma, non prendertela, adesso lo facciamo tutti insieme.
Lei stessa le guidò la mano sul cazzo dritto di Dario, e l’uomo, che sapeva il punto debole della moglie, le sussurrò all’orecchio
- Hai sempre desiderato farlo con una donna, questo è il momento giusto.
Stella capì a volo la situazione e accarezzò la mamma tra le gambe baciandola sulle labbra, le quali labbra si dischiusero e accolsero in bocca la lingua saettante della figlia. Le due donne si abbandonarono in un arrapante quanto peccaminoso amplesso lesbico: le mani frugavano vicendevolmente i corpi, le lingue si intrecciavano, le dita violavano i rispettivi buchi, fino ad arrivare ad un appassionato 69. Per un po’ Dario se ne stette in disparte a godersi lo spettacolo, ma poi si mise dietro sua moglie e le penetrò la fica. Stella si mise sotto a leccare sua madre e le palle di suo padre. Dario sborrò copiosamente e lo sperma colò sul viso di sua figlia. La moglie lo guardò e disse con tono che non ammetteva repliche
- Adesso vattene a letto e lasciaci sole!
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