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Mi ha donato la sua verginità anale

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view post Posted on 31/5/2010, 23:32     +1   -1




Sono carlo e vivo con mia moglie, Maddalena è la più bella ragazza del paese, si fa chiamare Madi. Non è una bellezza da far voltare i maschi ma tutto il suo corpo sprizza sensualità e gli uomini ne vanno pazzi. il vero problema è che non presta la passerina a chiunque ma solo a quelli che le piacciono. quando cammina sbatte le chiappe da tutte le parti, il suo incedere sembra che calamiti gli occhi degli uomini; è abbastanza alta, ha la carnagione scura ed i capelli neri lunghi e ondulati. il seno bello e sodo, è una bella 5°- 6°, in quelle tette ci sarebbe da perdersi. per me il suo pezzo forte è il culo: è molto pronunciato con due chiappone sode e quando cammina le sbatte da tutte le parti. lo sbattimento ti fa girare le palle degli gli occhi e tirare il cazzo. in estate usa degli scamiciati quasi sempre sbottonati e camminando si vedono gli slippini da cui esce una folta peluria nera. le ho consigliato di farseli tagliare e sorridendo: “ho provato a sbarbarla ma mi fa male, la tengo bella pelosa…così d’inverno è bella calda e poi ai miei amici piace la figa pelosa. sin da piccola mi piaceva essere guardata, non sono mai arrossita quando un uomo o una donna mi guardavano il seno o mi facevano i complimenti per la mia abbondanza, anzi a me piaceva molto e ci godevo. sono sempre stata un po’ sfacciata. La prima scopata l’ho fatta a 18 anni e fu il fratello di mia madre ( suo zio ), a violare la mia verginità. di quel giorno ricordo ogni particolare; mia mamma mi disse di andare a casa dello zio per portargli qualcosa di caldo da mangiare, sua moglie era andata a trovare la mamma malata e lui diceva di non stava tanto bene. a 18 anni ne dimostravo una ventina, avevo già un bel seno sodo e le mie belle chiappe sbattevano da tutte le parti. Eravamo in piena estate, indossavo una minigonna ed una camicetta bianca scollata, mi piaceva farmi guardare sia dagli uomini che dalle donne. Zio Carlo era a letto con un po’ di febbre, lo feci mangiare imboccandolo. poi presi una sedia e mi sedetti di fianco a lui. nel sedermi la minigonna salì ancora di più mettendo in mostra le mie belle cosce. zio disse: “Madi se fai cosi me lo fai venire duro, copriti“ .
da sfrontata risposi “è quello che voglio, questo caldo mi ha messo addosso la voglia di cazzo“. la mia voglia era esagerata, mi accarezzai tra le
cosce facendogli intravedere il mio pube pieno di peli. dimenticavo, prima di entrare dallo zio mi ero tolta il perizoma, gli occhi dello zio scrutavano la mia figa, si leccava nervosamente le labbra: ”vieni a sederti qui accanto a me sul letto“.
Mi alzai, e mi sedetti accanto a lui, lo zio senza dire una parola posò la sua mano tra le mie cosce salendo sempre più fino a che arrivò al mio folto pelo. mi accarezzò la figa e la percorse tutta con un dito, mi bagnai subito, infilò nella mia bagnatissima figa il suo dito medio, infilandolo con molta calma ma con decisione. lo sentivo muoversi dentro ed esplorare la mia intimità, lo muoveva dentro e fuori lentamente, molto lentamente e mentre lo faceva si leccava le labbra…quel piacere sottile mi arrivava fin al cervello.. zio sfilò il dito, lo succhiò e lo leccò, poi mi disse: ”il sapore della tua figa è la miglior medicina, me la lasci leccare?“
Ero al settimo cielo, quella mano calda e morbida che frugava nel mio intimo mi piaceva da morire, ero eccitatissima e dissi “zio tira fuori il cazzo e fammelo vedere, finora ho visto solo dei piccoli cazzetti dei miei compagni di scuola, quello di un vero uomo non l’ho mai visto“.
A queste mie parole buttò da un lato le lenzuola che gli coprivano il corpo; era nudo e cosi potei rimirare il suo enorme cazzo, bello duro, pulsante, fremente, sembrava un ramo scosso dal vento e prendendomi una mano disse di accarezzarglielo. come lo presi in mano ebbi un sussulto: era caldissimo non so se per la febbre o per il suo desiderio di figa. in quel momento la mia voglia più grande era quello di prenderlo tra le mie labbra, poterlo leccare e poterlo succhiare con avidità. allungai la lingua e leccai la cappella il cazzo ebbe un fremito
“zio mi lasci leccarlo?" – “sìì tesoro dello zio mi piacerebbe sentire la tua linguetta morbida, leccarmelo, leccamelo bene tutto”

Era la prima volta che lo facevo ad un uomo ma mi sembrava che lo avessi sempre fatto, mi piaceva molto, lo sentivo vibrare in bocca…ma dopo un po’ il desiderio era quello di sentirmelo tutto nella figa, lo desideravo tantissimo. mi spogliai completamente adagiandomi accanto al suo corpo nudo.
lo accarezzavo dappertutto. zio aveva gli occhi di fuoco da tanto le piacevo, gli menavo il cazzo, mi alzai sul letto, e prendendo il pene con la mia mano destra appoggiai il suo glande rosso fuoco tra le labbra della mia figa pelosa. con studiata lentezza mi ci sedetti sopra facendolo sparire nel mio corpo con molta calma. mi stavo sverginando da sola; non sentii tanto dolore, forse era talmente la voglia che sentivo solo piacere.
cominciai a muovermi con calma lasciandolo entrare sempre di più nella mia fighetta; man mano andavo su e giù lo sentivo strusciare nel mio corpo, mi sembrava sempre più grosso. incominciai a cavalcarlo con maggiore foga fino a quando non ebbi il mio primo orgasmo…mi sembrava d’impazzire dal piacere che sentivo…un piacere nuovo, mai provato, sublime. il cuore batteva all’impazzata e mentre godevo strabuzzai gli occhi era bellissimo, mi fermai un momento per riprendere fiato, ero agitata, sconvolta ma ero felice di aver provato per la prima volta un cazzo - e che bel cazzo grosso – nella figa. tutto il mio addome sembrava volesse scoppiare dal godimento, il viso dello zio era teso e rosso…allungandosi un pò m’infilò un dito nell’ano questo contribuì a farmi godere con ancora maggior piacere.
ero esausta per il troppo godimento, mi adagiai sfinita sul letto mentre lo zio mi accarezzava tutto il corpo, aveva ancora il suo enorme cazzo duro, visto che lui ancora non era venuto. dissi timidamente “Scusa zio se non ti ho fatto sborrare“
”Non preoccuparti tesoro dello zio, non potevo sborrarti in figa ma se vuoi e quando vorrai ti sborrerò nel culo… anche lui è bello grosso e mi piacerebbe mettertelo dentro“
”questa zio è la mia prima chiavata e tu mi hai sverginata“. zio mi disse di mettermi a pancia in giù: “voglio leccarti il buco del culo, lo voglio preparare e se vorrai te lo sfonderò con questo bell’uccellone“.
mi girai offrendo allo zio la visione del mio bel culo. mi distesi bene a pancia in giù, divaricai le gambe, ed invitai lo zio a leccarmi il culetto e la figa; lo zio mi tirò più vicino possibile alla sua bocca, collaborai arretrando con molto piacere. la sua lingua calda e ruvida mi provocava un piacere indescrivibile, mi leccava la figa con colpetti veloci ma quando mi leccava il buco del culo. lo faceva con laccate lunghe e lente…sentivo il mio cuore scoppiare dal piacere…ben presto la figa si bagnò. godevo come una cagna in calore, mio zio ci sapeva fare con le donne, mi leccava dappertutto ed io ogni tanto inarcavo il culo per farmelo leccare meglio, la sua lingua sembrava un piccolo pene, leccava e la infilava fin dove poteva, alternando una volta in figa e una volta nel buco del mio culetto.
”madi inarcati un po’ di più, che ti voglio deflorare questo bel buchetto vergine, non preoccuparti che non ti farò male, anzi nel comodino c’è una crema che uso sempre per il culo della zia, lei è molto delicata e sensibile, glielo devo ungere ogni volta che mi dà il culo. te ne spalmerò un po’ anche sul tuo bel fiorellino rosa così il mio cazzo scivolerà dentro con più facilità senza farti sentire dolore“. sentivo il suo dito spalmare la crema entrando anche un pochino nello sfintere…lo rigirava dentro, mi sembrava d’impazzire dal desiderio di quel bel cazzone.

Non appena sentii la cappella poggiarsi sul culetto mi irrigidii ma lo zio mi disse con voce calma e suadente “non devi fare così, cerca di rilassarti così faciliterai la penetrazione senza sentire dolore“
Era molto bravo e paziente lo zio, sentivo il cazzo caldo farsi strada lentamente nel culo, poi tenendo con i pollici le chiappe ben divaricate, lo puntò sul mio buco spingendo piano, molto piano. “tesoro dello zio fai un bel respirone“ e come sentì il culo dilatarsi spinse, senza farmi avvertire nessun dolore, anzi fui io ad un certo punto ad invogliarlo a penetrarmi di più… ormai la strada era aperta, come lo zio ha capito che poteva osare di più, ha incominciato a stantuffarmelo bene dentro. con il suo andirivieni sentivo il cazzo penetrare sempre di più, il piacere mi martellava nel cervello, sentirmi quel bel cazzo piantato nel culo mi faceva sognare, ogni mia cellula del corpo era eccitata, intanto mi insultava con parolacce oscene. dopo un interminabile dentro-fuori schiacciò il suo ventre caldo contro le mie chiappe, mi strinse forte con le braccia contro sè, m’inculava sempre più velocemente e sempre più in profondità, sentivo il fuoco nel mio culo ma mi piaceva da morire. incominciò a rantolare pronunciando parole sconce che non capivo.
poi sentii una specie di ululato “vengo nel tuo bel culo, vengoo, vengoo ahh finalmente nel tuo bel culo“.
Sentii solo il caldo dei fiotti di sperma che m’inondavano il culo. il mio cuore pompava all’impazzata, sembrava voler esplodere nel mio petto e quando ebbe finito di sborrare tirò fuori il pene dal mio culo. respiravo a fatica, le scariche di piacere continuavano a scuotere il mio corpo. mi misi accovacciata sul letto, a gambe divaricate, e vedevo scendere sulle lenzuola tutto lo sperma che lo zio mi aveva eiaculato all’interno del mio sedere.
zio mi fece accovacciare contro di lui, mi parlava dolcemente, mi baciava il viso, mi accarezzava il corpo con dolcezza. poi ha voluto sincerarsi che il mio buco del culo non si fosse lacerato, me lo baciò, lo leccò, la sua lingua calda e morbida riaccese il mio desiderio.
“sai zio che ti vorrei ancora nel mio culo? mi è piaciuto troppo“
lo zio mi accarezzò, mi baciò dolcemente, mi strinse tra le braccia e sentii il suo cazzo indurirsi; "ah ma allora ti è piaciuto sentirtelo nel culetto, ti ho fatto male gioia mia?“
Esausti, ci abbracciammo e ci addormentammo l’uno nelle braccia dell’altro.

Dimenticavo, lo zio sono io.
 
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