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Memorie 3: Nicole e suo nonno

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view post Posted on 31/5/2010, 23:10     +1   -1




Io e mia nonna ci infiliamo sotto la doccia e ci laviamo a vicenda. Indossiamo gli accappatoi e andiamo nella sua camera da letto. Mia nonna mi sfila l’accappatoio e mi fa stendere sul letto. “Dai monella, tira su le gambe ed allargale.” Nel mentre eseguo il suo ordine anche lei si denuda. Sale sul letto e si mette carponi fra le mie gambe. “Nonna. Non dobbiamo prepararci a ricevere il nonno?” “È quello che stiamo facendo. Quando tuo nonno ci vedrà capirà cosa vogliamo da lui e agirà di conseguenza”
“Ma prima di farmi penetrare dal suo pene voglio prima vederlo mentre ti chiava. Voglio vedere il suo cazzo entrare ed uscire dalla tua vagina. Me lo hai promesso” “E cosi sarà. In attesa non ci costa niente sollazzarci un pochino fra noi due. Vedrai che quando tuo nonno arriverà ci troverà pronte a soddisfare le sue e nostre voglie.” Fionda la sua testa sul mio pube ed comincia a baciarmi la micina. Fa entrare in azione la lingua e pennella le mie grandi labbra con leccate corte e veloci. “Oh nonna. Ti prego. Continua. Non smettere”.
Mia nonna è ormai lanciata. Le sue labbra agganciano il mio clitoride. Lo imprigiona e fa vibrare sul piccolo glande la punta della lingua. Lo succhia dando vita ad un vorace pompino. Il clitoride è per intero fagocitato dalle sue labbra. Dio com’è bello. “Nonna, mi stai facendo morire”. In quella la porta della camera si apre ed il nonno irrompe nella stanza. La scena che gli si presenta davanti è sconvolgente ed allo stesso tempo eccitante. Non è da poco trovare nel proprio letto la moglie che sta scopando con la propria nipote. Del rapporto che c’è tra me e la nonna ne è a conoscenza, ma vedere la moglie con il culo alzato e con la testa fra le gambe della nipote è tutt’altra cosa. Immediatamente si denuda. Sale sul letto e si posiziona dietro il culo della moglie. Capisco cosa sta per fare. “Nonno fermati. Aspetta. Voglio vederti quando la infiocini”. Con un balzo mi sottraggo alle leccate della nonna e vado a posizionarmi su un lato del culo della vegliarda. Sono in un ottima posizione per assistere alla penetrazione. “Dai, nonno, introduci il tuo cazzo nella figa della nonna. Fallo con lentezza. Voglio vedere il tuo cazzo avanzare, cm dopo cm, nel ventre di questa vacca di tua moglie”. Il nonno appoggia il glande nel solco che separa le grandi labbra e comincia a spingere. Vedo il glande sparire lentamente. La voragine che si apre dietro quelle polpose collinette sta ingoiando il grosso fallo di mio nonno. È eccitante vederlo sparire. La mia micetta
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incomincia a miagolare ed a lacrimare. Si riempie di umori. Porto una mano tra le gambe e artiglio il clitoride. Lo strizzo. Mi sparo una sega. “Sei contenta? Lo spettacolo è di tuo gradimento? Ti piace vedere il cazzo del nonno sparire nel mio ventre?”.
Non le rispondo. La mia attenzione è tutta rivolta alla rappresentazione d’amore a cui sto assistendo. La nonna gira la testa verso suo marito. “Dai Erik. Fai vedere a questa puttanella come un uomo della tua età porta allo svenimento una donna del mio stampo. La troietta vuole vederti mentre pompi il tuo ariete nella mia figa. Chiavami e fammi raggiungere le sublimi vette del piacere.” Il nonno indietreggia con il bacino ed il suo cazzo fuoriesce dall’orifizio vaginale. Vedo il glande grondante delle secrezioni vaginali della nonna e prima che lo rimetta dentro fiondo la mia bocca sulla grossa cappella. Lo accolgo nel cavo orale e lo pulisco. Poi lo prendo con la mano e lo posiziono di nuovo in corrispondenza della figa. Erik con un sorriso mostra di aver gradito la mia iniziativa. “Moglie, tua nipote in fatto di maialate ha superato te e la madre. Sai cosa ha fatto? Quando ho sfilato il cazzo dalla tua fica si è precipitata a prenderlo in bocca e lo ha leccato pulendolo dalle tue secrezioni. Credo proprio che la nostra sarà una lunga e laboriosa chiavata. L’iniziativa di tua nipote apre nuovi orizzonti nel dare e ricevere piacere”
“Ho sempre pensato che nostra nipote avesse una fervida immaginazione. Penso proprio che con lei passeremo momenti di lunga e piacevole convivenza. Noi tre ci divertiremo molto. Merita un premio. Quando avrai finito con me dovrai occuparti della sua micina. I miagolii che emette si sentono a grande distanza”
“Vuoi che la chiavi?” “Lo vuole lei. È vergine. Vuole essere deflorata da te come facesti con sua madre”. Mio nonno mi guarda e mi sorride. Il pompaggio del cazzo del nonno nella figa di Geltrude riprende a ritmo sostenuto. Ad ogni fuoriuscita corrisponde un entrata nella mia bocca con relativa leccata. Il movimento delle mie dita sul mio clitoride diventa più frenetico. Sto per avere un orgasmo. Un mugugno lo annuncia. Vengo. Scarico sul letto i miei umori. Sono di nuovo in me. Mi infilo sotto al corpo della nonna e vado a posizionare la testa fra le sue bianche e lisce cosce. Da quella posizione ho una migliore visione del come il cazzo del nonno entra ed esce dalla vagina di sua moglie. Non solo, ma riesco meglio ad imboccare il cazzo di Erik. Sono di nuovo eccitata. Le mie gambe che si trovano distese sotto al corpo di Geltrude si allargano offrendo la mia vagina alla bocca di mia nonna che non si fa pregare. La sua bocca è già sulla mia passera e la sta già insalivando con la sua lingua. Le sue labbra si chiudono intorno al mio clitoride ed un nuovo esilarante pompino ha inizio. La mia bocca non sta ferma. Quando è libera dal cazzo del nonno mi dedico a lappare i succhi che la vagina di mia nonna produce sotto la spinta del grosso fallo di Erik. Io, la nonna ed il nonno stiamo ballando la danza dell’amore. Ciucciando il cazzo del nonno e leccando la figa della nonna contribuisco al raggiungimento del loro piacere e questo mentre la nonna mi spompina il clitoride. “Dai nonno. Spingi più forte. Spaccagli la figa a questa puttana di tua moglie” “Si Erik, marito mio accontenta la tua nipotina. Falle vedere la potenza del tuo ariete”. Il nonno a sentire i nostri incitamenti aumenta il ritmo. Chi ci perde sono io che non ricevo più in bocca il cazzo del nonno. Chi ci guadagna è Geltrude che ha ormai il pene del marito unicamente piantato nel suo ventre. Sotto i colpi del nonno la puttana geme e nitrisce per il piacere che si tramuta in orgasmo facendola godere. Avendo la bocca incollata alla sua vagina con la lingua raccolgo le sue secrezioni e le bevo. Anche il nonno raggiunge il suo orgasmo. Non lo scarica nel ventre della moglie. Prima che esploda estrae il cazzo dalla figa della nonna e lo offre alla mia bocca. Ben volentieri gli do ospitalità nel mio cavo orale. Lui scarica nella mia bocca possenti bordate di caldo sperma che mi affretto ad ingoiare. Dio quanto ne spara. Quando i colpi hanno termine lo mungo con le labbra per fargli sgorgare i residui di sperma fermi nel suo condotto uretrale. Niente deve andare perduto. “Ecco fatto. Nonno puoi stenderti ti ho dato una bella ripulita. Anche tu nonna sei asciutta.” I due, marito e moglie si stendono di schiena sul letto. Li guardo. Sono meravigliosi. Sono due splendidi nudi. Peccato che il cazzo del nonno sia floscio. Mi adopererò per raddrizzarlo.
“Allora dolce troietta, lo spettacolo è stato di tuo gradimento? Ti è piaciuto vedere il nonno che mi chiavava?” “Nonna è stato fantastico vedere il cazzo del nonno pistonare la tua vagina” “Ti è piaciuto anche ciucciarlo e bere il suo liquido seminale?” “Certo che sì. Ti dico subito che ha un buon sapore. È squisito. Mi è piaciuto anche lappare le tue secrezioni. Anche tu hai un buon sapore” “Tu invece hai un sapore asprigno. Fra poco sarà il nonno ad assaggiarti ed io starò a guardarvi. Ora lasciamolo riposare”. Sì! È meglio lasciarlo riposare. Erik pur essendo ancora un valente stallone da monta ha purtroppo raggiunto un’età in cui dopo una focosa galoppata deve avere a disposizione un bel po’ di tempo per recuperare le forze.
"Non sarò certamente io a negargli il dovuto riposo. Quando mi monterà mio nonno dovrà essere in smagliante forma" “Geltrude. Posso chiamarti con il tuo nome? Quand’è che capisti che mamma voleva che il padre la facesse sua” “Tua madre non ha mai nascosto il desiderio di farsi chiavare da suo padre. Ha sempre detto che era innamorata di mio marito e con una serie di segnali lo tentava continuamente. Era tuo nonno che non afferrava il senso delle allusioni a cui la figlia tendeva. Per me che sono una donna mi risultò subito chiaro l’obiettivo di tua madre. Non mi opposi né la scoraggiai. Al contrario in un certo qual modo la incitavo. Una delle tante notti trascorse ad amarci e dopo che avevamo soddisfatto la nostra componente lesbica, la invitai a parlarmi di suo padre. Lei subito mi disse che lo amava e che lo avrebbe ospitato volentieri dentro di se. Gli chiesi il perché non l’avesse ancora fatto. Mi rispose di aver paura di una sua violenta reazione. La rassicurai dicendole che il padre non l’avrebbe mai usato violenza e poi c’ero io a proteggerla. Gli dissi che quando avrebbe deciso di farsi montare da mio marito sarei stata presente. Cosa che, come già ti ho raccontato, avvenne. Oggi la storia si ripete. Quello che è cambiato è il personaggio femminile. Come allora Erik monterà una puledrina della stessa sua discendenza. Quella puledra sei tu. Vedrai. Tuo nonno sarà un amabile amante. Quando ti prenderà lo farà con delicatezza e dolcezza. Non può fare diversamente: sei sua nipote.” “Nonna, io non voglio che tuo marito mi tratti come una bambola da non rompere. Quando verrà il momento voglio che il nonno mi tratti come se stesse chiavando con te. Voglio essere posseduta.” “Dio mio. Sì, non c’è dubbio alcuno. Sei proprio figlia di Liliana(è mia madre). Sei uscita dal ventre di tua madre già consapevole di diventare più troia della donna che ti ha messo al mondo. Sei pìù vacca della sottoscritta” “Mi devo offendere?”
“No! E’ un complimento quello che ti faccio. OK. Sia come tu vuoi. Sei una femmina in calore e come tale devi essere trattata. Dai. È giunto il momento di svegliare il toro che ti dovrà montare. Spetta a te farlo uscire dal mondo dei sogni e portarlo nella realtà” “Come farlo?”
“Hai una bocca da pompinara. Usa quella”.
Mi metto carponi e sotto gli occhi attenti di Geltrude prendo con due dita il cazzo floscio di Erik e lo sollevo. Apro la bocca e la richiudo dopo aver imboccato il grosso glande del pene del nonno. Lo avviluppo con la lingua e lo lecco. Un mugugno gli esce dalla bocca. Sollevo gli occhi e fisso il mio sguardo nei suoi occhi. Sorride. Sposto lo sguardo verso Geltrude che con un movimento delle palpebre mi fa capire di aver imboccato la giusta strada. Sotto l’azione della mia bocca e con l’aiuto indispensabile della lingua il cazzo del nonno rifiorisce e cresce indurendosi. È talmente grosso è lungo che la mia bocca fatica a contenerlo. Non so se al mondo ci sono uomini con un cazzo delle stesse dimensioni di quelle di mio nonno. Cara Amanda, ti assicuro che è enorme. Quello di tuo figlio, che pure è grosso, ci perde nel confronto. Sento la voce della nonna la quale mi dice di non affannarmi nel cercare di contenerlo interamente nella bocca. Basta che lavori sui tre quarti della lunghezza di quel fulgido strumento di piacere. Le do ascolto anche perché se lo faccio affondare nella mia gola rischio di soffocarmi. L’idea di morire con un cazzo in gola non mi sorride proprio. Sotto l’azione delle sapienti leccate che do a quel grosso batacchio sento che si indurisce sempre di più. Il sangue affluisce copioso nelle veni che lo attraversano. Erik accompagna ai muggiti anche qualche grugnito. Interviene Geltrude la quale avvicina la bocca al mio orecchio. “Preferisci che ti venga in gola o che ti deflori?” Smetto di succhiare il cono del nonno e la guardo. “È pronto per soddisfare il tuo desiderio. Andiamo nel salone.” Lei è già in piedi fuori dal letto. Prende la mia mano e mi guida nel salone. Mi conduce verso il divano. Mi invita a chinarmi in avanti. Quando il mio corpo forma una posizione di un angolo retto mi fa poggiare le mani sul piano del divano e poi mi dice di allargare al massimo le gambe. L’apertura raggiunge il suo massimo. Nonna mi suggerisce di poggiare le ginocchia sul bordo e di tenere i piedi a terra. “Sei stupenda. Non muoverti. Prendo la telecamera e ti riprendo nella posizione in cui sei e poi riprenderò anche il momento della tua deflorazione. Quando vuoi potrai rivedere il filmino di questo importante momento della tua vita”. Nel salone fa il suo ingresso l’interprete maschile. Giro la testa per guardarlo. È un gigante quello che lentamente si avvicina. I suoi occhi sono puntati su quello che la posizione a 90° del mio corpo sta offrendo alla sua vista. Ne è incantato. Vedo il suo priapesco fallo puntato come un ariete nella direzione del mio deretano. Distolgo per un attimo gli occhi e vedo la nonna che sta riprendendo ogni secondo di quella fantastica scena. Il nonno è giunto dietro di me. Non vedo più il suo enorme cazzo. Poggia le sue enormi mani sui mie fianchi subito dopo avverto una leggera pressione contro le labbra vaginali della mia succulenta fighetta. Alla pressione fa seguito un piccolo colpo in avanti. Oh! Dio. Il nonno ha dato il via alla deflorazione della mia passera. Ancora un colpo e il mostruoso glande si fa largo fra la fenditura delle grandi labbra. Sono tutta bagnata. La mia vagina sta secernendo liquidi in abbondanza. Questo favorisce la penetrazione. Il glande raggiunge l’imene. Ecco che il tanto desiderato, agognato, sospirato, sognato momento è arrivato. Per un attimo mi irrigidisco. Il nonno ne approfitta per assestarmi il colpo fatale. L’imene si lacera. Un piccolo grido di dolore accompagna la perdita della verginità. Superato l’ostacolo imene il pene del nonno scivola dentro l’orifizio vaginale come un pitone scivola veloce sul terreno. I miei muscoli vaginali si adattano alla sua grossezza. Il glande ha raggiunto la bocca dell’utero. Nonostante la lunghezza il fallo del nonno riesco ad ospitarlo tutto quanto. Compiuto lo sfondamento del mio nido, Erik piega il suo corpo distendendo il torace sulla mia schiena. Circonda con le braccia il mio torace e si aggancia con le mani alle mie mammelle. “Piccolina. È stato favoloso quando ho sentito il tuo imene cedere sotto la spinta del mio ariete” “Nonno. Sei stato magnifico. Sei entrato nel mio ventre cosi come ho sempre sognato. Spero che questo sia solo l’inizio di un lungo rapporto. Voglio essere la tua amante preferita. Resterò con te e la nonna per tutto il tempo che vorrete. Dormirò nel vostro stesso letto. Sarò sempre disponibile a soddisfare le tue esigenze di maschio. Ora chiavami. Fammi sentire il tuo amore per me”.
Il fallo di Erik mi riempie tutta. Lo sento nello stomaco. I muscoli vaginali si stringono intorno a quel mostruoso corpo. Lo mungo. Il nonno grugnisce. “Sai fare anche la mungitura. Non c’è alcun dubbio. Sei nata puttana e tale resterai per tutta la tua vita”. A quelle affermazioni rido e scondizzolo il culetto. Al nonno piace. Sento che si sta ritraendo. Lo fa lentamente. Prima che fuoriesca anche il glande il nonno mi penetra di nuovo. Ha cominciato a chiavarmi. Dio, che sensazione meravigliosa. Il suo modo di pompare il suo cazzo nella mia figa è a dir poco sconvolgente. Sento la voce di mia nonna che lo incita ad usarmi più violenza.
“Dai amore. Guarda come gode questa cagna di tua nipote. È peggio di sua madre. Spaccale la fica” E intanto continua a riprendere la scena dell’amplesso. I miei ululati riempiono il silenzio del salone. Gli orgasmi si susseguono uno dietro l’altro. Anch’io incito il nonno. “Forza nonno. Spingi più forte. Voglio sentire il tuo glande sbattere contro il mio utero. Sì. Bravo. Così. Non ti fermare. Ancora più forte”. Il nonno non mi sta trattando come una bambola da preservare. Al contrario con quel suo poderoso cazzo mi sta spazzolando la fica come un ossesso. Attraverso uno degli specchi presenti nel salone vedo Geltrude avvicinare la bocca all’orecchio del marito. Deve avergli sussurrato qualcosa di particolare perché il nonno guarda la moglie con un sorriso sadico dipinto sul volto. Prima che riesca a decifrare quel sorriso, il nonno sfila il cazzo dalla fica e aiutato dalla nonna punta il suo glande contro il mio secondo buchetto. Quella bastarda di mia nonna gli ha suggerito di deflorarmi anche il culo. Tento di ribellarmi. Mi agito. Grido che non voglio. Il suo peso sulla schiena e le sue forti braccia che mi cingono il torace mi impediscono qualsiasi movimento. La fuga mi è impedita. Mia nonna lo aiuta prendendogli il cazzo con una mano e lo tiene fermo contro il buco del mio culo. Erik da una poderosa spinta e la testa dell’ariete riesce ad entrare per metà. Mi sento come se mi stesse squartando. Un urlo da porca sgozzata rimbomba nella casa. Meno male che la villa è fuori città e ben addentro nel bosco che la circonda. Altrimenti il mio urlo avrebbe richiamato l’attenzione di qualcuno con conseguenze facilmente prevedibili. Solo allora la nonna lascia il cazzo del marito e riprende il suo lavoro di cineasta. Il dolore è stato tremendo. Il figlio di puttana non si è lontanamente preoccupato di ammorbidire l’anello dello sfintere con qualche emolliente. Dovevo aspettarmelo. Ben mi sta. Oramai è fatta. Dopo la prima bordata ne fa seguito un’altra altrettanto dolorosa. Il glande riesce a superare lo scoglio dello sfintere e si avventura nell’oscurità dell’intestino retto. Lo sfondamento del mio culetto è stato repentino e violento. Lacrime di dolore sgorgano dai miei occhi. Senza darmi il tempo di recuperare dal dolore il nonno continua a spingere il suo cazzo nel mio culo. Lo sento salire nell’intestino come se fosse una scavatrice che sta avanzando nel sottosuolo per allargare un tunnel già esistente ma molto stretto. Il nonno mi sta sodomizzando e lo fa con lo stesso vigore di quando me lo ha messo in figa. “Mia piccola Nicole oltre ad essere bella sei una meravigliosa donna. Io, tu e la nonna ci divertiremo molto” “Mio grosso bastardo, bastava chiederlo. Te lo avrei dato lo stesso. Invece mi hai usato violenza. Mi hai distrutto il culo. Ci vorrà tempo prima che tu possa nuovamente incularmi” “Ti farai accompagnare da tua nonna dalla sua ginecologa. È brava” “Anche a risanare culi rotti da un cazzo come il tuo? Tu non hai ancora goduto. Se vuoi irrorarmi l’intestino con il tuo sperma, ti prego, quando mi chiaverai il culo fallo piano”. Sono mentalmente preparata a subire il pompaggio del cazzo del nonno nel mio culetto da lui sfondato. Il dolore si è attenuato di molto. Il palo del nonno e tutto dentro. Non un cm del suo cazzo è rimasto fuori. Almeno il mio culo è riuscito a contenerlo tutto. Il nonno comincia a stantuffare il suo pistone nel mio budello. Il bruciore è forte. Devo resistere. Gradualmente lo sfintere si abitua al corpo estraneo ed il bruciore si attenua. Finalmente lo stallone che mi sta fottendo il culo raggiunge il suo apice e scarica nel mio budello una quantità enorme di sperma. Quando non ne ha più sfila il suo ariete dal mio culo e si abbandona sul divano. Geltrude riprende anche la dilatazione del mio sfintere operata dal superbo cazzo di mio nonno. Io non riesco ad abbandonarmi. È tale il bruciore che sento nel culo che mi immobilizza. Mia nonna mi viene in aiuto. mi fa scendere dal divano e sorreggendomi mi conduce in bagno. Mi fa entrare nella vasca e apre l’acqua fredda. Dio che sensazione di sollievo. Ecco cara Amanda, come ho ricevuto il mio battesimo del sesso”
“Quella che mi hai raccontato è una storia fantastica. Quindi è stato tuo nonno a romperti il culo. Quando tempo sei stata con loro due?”
“Mio nonno è stato l’uomo che si è preso la mia verginità vaginale e quella anale. Sono stata la loro amante fino al giorno del mio matrimonio con tuo figlio. In verità lo sono ancora. È difficile rinunciare alle visite del cazzo del nonno che periodicamente fa alla mia pussy. Il culo non l’ha più chiavato perché non gliel’ho più consentito. Il secondo uomo che mi ha inculata è stato tuo figlio e più nessun’altro”
”Sai che hai stuzzicato la mia fantasia. Mi piacerebbe conoscere i tuoi avi”
“Già li conosci. La prima volta li hai incontrati al matrimonio ed in seguito li hai visti anche in casa nostra” “Non mi riferisco a quel tipo di conoscenza. Vorrei conoscerli intimamente” “Vuoi farti scopare da mio nonno? Vuoi che Geltrude venga a dormire con te? Lo sai che anche i vegliardi hanno espresso lo stesso desiderio? Potremmo organizzare degli incontri in casa loro a cui faremmo partecipare anche tuo figlio. Sai per confezionare panini c’è bisogno che gli uomini siano due. Se mi dai il via mi muoverò per concretizzare” “Hai il mio consenso. Organizza. Poi vedremo quello che succederà”.

continua
P.S. Questo è un racconto di fantasia. Ogni riferimento a persone viventi è puramente casuale.
 
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