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| Un soldato afghano è stato sottoposto ad un'operazione di cinque ore, delicatissima, per rimuovere dalla parte superiore del suo cranio un proiettile esplosivo, che poteva esplodere in qualsiasi momento, anche durante l'intervento. E' accaduto in Afghanistan, dove i coraggiosi medici, che hanno indossato un giubbotto antiproiettile per operare l'uomo, ferito in un attentato dei talebani. Il proiettile, che conteneva circa 70 grammi di esplosivo ed era lungo quasi 7 cm, se fosse esploso avrebbe sicuramente ucciso l'intero team di chirurghi all'opera: una specie di bomba in miniatura, potenzialmente letale, ma fortunatamente, l'intervento è andato bene e l'uomo è stato salvato. "Inizialmente pensavamo fosse un pezzo di ferro ad essersi conficcato nel cranio - ha detto il radiologo militare Anthony Terreri - poi ci siamo accorti che si trattava di un proiettile".
leggo.it
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