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Ragazzo suicida su Facebook: "Abbiamo ignorato il suo Sos"

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rusleo
view post Posted on 11/10/2009, 15:08     +1   -1




Ragazzo suicida su Facebook: "Abbiamo ignorato il suo Sos"
Per tre giorni aveva annunciato il proprio suicidio con un conto alla rovescia su Facebook. Un messaggio di solitudine sul web che, non raccolto, ha provocato una tragedia. Nessuno ha capito che Carlo, uno studente di 15 anni di Torre del Greco, faceva sul serio. Ieri ai funerali compagni di classe disperati e sul social network si è formato in poche ore un gruppo di 1400 persone
di Stella Cervasio
«Ma come è possibile che nessuno avesse letto quell'appello via Internet?». Fino a ieri mattina erano quattrocento a scriversi post su Facebook su Carlo, il quindicenne di Torre del Greco che si è suicidato giovedì dopo aver annunciato per tre giorni di seguito la sua intenzione. Il ragazzo aveva lanciato un count down nella bacheca di annunci del social network, fino al «meno uno, sto arrivando all'aldilà» di mercoledì scorso. Ventiquattr'ore dopo si è impiccato nella sua stanza. Ieri pomeriggio, dopo i funerali, un picco di messaggi nella stessa bacheca dove il quindicenne aveva lanciato il suo disperato sos. Oltre mille e quattrocentocinquanta, più che triplicati in mezza giornata, i ragazzi che si sono collegati e hanno lasciato un commento alla tragedia del coetaneo suicida annunciato.

Si poteva evitare, domanda qualcuno. Ma le risposte non ci sono, come ancora non c'è una spiegazione al gesto del ragazzo. Giovedì è andato a pranzo dalla nonna, come faceva sempre quando i suoi erano entrambi al lavoro. «Fammi uno squillo quando arrivi», gli aveva detto lei accompagnandolo alla porta. Carlo ha mantenuto la promessa, l'ultimo saluto senza parole, facendo suonare il telefono. Poi ha abbassato la persiana della sua camera e si è stretto una cintura intorno al collo. Il padre l'ha trovato senza vita sul letto, con le magliette della squadra della Turris e degli scout e un foglio scritto a mano: «Non è per voi che faccio tutto questo», rivolto ai genitori e agli amici.

Timido ma bravo a scuola; anche se figlio adottivo ben inserito in una famiglia normale, che lo aveva voluto e lo amava molto: padre impiegato al Comune, madre dietologa di successo, stimata e con una lista interminabile di pazienti a cui la cura faceva effetto e non costava carissima, insomma un medico di quelli che tutti consigliano agli amici. Un padre presente, che accompagnava il ragazzo allo stadio. Una madre sempre pronta ad aiutare il prossimo, che viveva l'adozione con la certezza di aver fatto il passo giusto. Che cosa può aver creato dubbi in un ragazzo nell'età più difficile, l'adolescenza?
Ora la comunità che si è formata per ricordare Carlo, e che ha inserito due sue foto al mare, sorridente e all'apparenza sereno, cresce di minuto in minuto, afflitta da un grande sconcerto. Ci sono i compagni dell'Istituto Nautico Colombo, gli scout, i tifosi che condividevano con lui i pomeriggi allo stadio, dedicati alla squadra del cuore, la Turris.

Quelli che lo incontravano al centro sportivo, e che parlavano con lui del futuro, di scuola, di calciatori. Ma anche tanti sconosciuti che navigando su Google hanno letto la storia del ragazzo che aveva annunciato la sua fine su Internet. Un paese grande, Torre del Greco, ma in cui quasi tutti si conoscono e ciononostante non sono riusciti a fermare il no alla vita di un ragazzo al quale molti volevano bene. Scrive Antonella: «Ma è possibile che non aveva un parente tra gli amici di Facebook che leggesse i suoi post? Facciamo in modo che ciò non riaccada. Se vediamo un amico scrivere cose "strane" non chiudiamo gli occhi. Ciao Carlo». «Nei suoi gesti - scrive sempre nel gruppo Aky Sian - o nelle sue parole si sarebbe potuto capire molto, ma spesso certe cose si danno per scontate.

Il web viene usato dai giovani disagiati come metodo di sfogo, ma a volte non si comprende che ciò che qualcuno scrive può essere vero, si pensa che sia una lamentela virtuale solo per farsi notare». Nel web c'è tutto il dolore di Torre del Greco, una città che era la terza della Campania fino a pochi anni fa, e che in poco tempo ha visto una forte flessione dei suoi abitanti, calati di quasi 40 mila, soprattutto giovani, in fuga da una provincia che ha sempre meno da offrire. Molti cercano lavoro altrove, costretti a cambiare residenza. Altri vanno via come Carlo, in un'età in cui la vita dovrebbe sorridere: sulla bacheca di Facebook si legge "a Torre del Greco si muore troppo spesso e sempre più giovani".
(11 ottobre 2009)
 
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Peter
view post Posted on 11/10/2009, 15:37     +1   -1




No, non ci posso credere, a cosa siamo arrivati.
Solo ora vanno a commentare quel count down ??? Dovevano chiedersi prima il perché di qeulle affermazioni
 
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gialappa
icon1  view post Posted on 12/1/2010, 01:02     +1   -1




Ciao ragazzi
Secondo me è impossibile che la famiglia del ragazzo non si era accorta dell'intenzione del ragazzo
 
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2 replies since 11/10/2009, 15:08   192 views
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